Sulla Gentilezza
- Vittoria Pinato
- 22 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 nov 2024

Mi domando: chissà il mondo a quale frequenza vibrerebbe se tutti frequentassimo di più, Gentilezza.
Intendo dire, se diventasse una nostra cara amica, un'alleata nelle nostre vite.
Mi piace pensare che vedremmo colori e sentiremmo profumi mai incontrati finora, che sarebbe come tornare bambini e rivivere per una seconda volta. La sua presenza è sottile, eppure così potente.
Gentilezza non cammina mai da sola; è sempre accompagnata dalle sue inseparabili amiche, Bontà e Autenticità. Queste tre, sono così delicate che sono facili a svanire; è sufficiente un soffio, che voilà, scompaiono. E poi finisce che, quando le rivediamo riapparire - quelle tre - ci lasciano quasi sorpresi perché ci eravamo scordati come possono farci sentire.
Come si fa a rendere più tangibile la presenza di Gentilezza nelle nostre vite?
Forse, la chiave sta proprio nel riconoscerne il valore intrinseco e nel non lasciarla sfuggire così facilmente. Bisogna afferrarla a due mani quando realizziamo che la stiamo perdendo.
Immagini randomiche di forme gentili
Una folata d’aria fresca che, attraversando le strade della città, porta con sé una brezza di freschezza pregna di novità, la trasporta in ogni angolo, fino ad entrare dalle finestre con discrezione. Un sorriso che sboccia per il semplice desiderio di farne nascere un altro. Un bagaglio perduto e poi ritrovato da qualcuno che vi scopre dentro esattamente ciò di cui aveva bisogno.
Mi viene in mente mia madre, che mentre è nel suo negozio preferito di sempre - l’erboristeria - vede un gommage tra gli scaffali che la riporta col pensiero a me, e lo prende. E no, non mi serviva, e non sapevo nemmeno a cosa potesse servire un gommage. Ma nulla conta più del gesto. Lei è l'incarnazione perfetta di questa qualità e ne rappresenta quella precisa purezza. Questo è il significato per me di gentilezza: una forma astratta che illumina le nostre vite e quelle di chi ci sta accanto. Nasce a caso, senza pensarci troppo. Un modo per esprimere vicinanza e affetto agli altri, senza aspettarsi nulla in cambio. E questo modo di agire disinteressato mi sa che ce lo siamo persi un po' per strada.
E quindi tutto questo pippone per?
Perché ho iniziato a meravigliarmi di fronte alla gentilezza di certe persone e questa presa di coscienza mi ha toccato. Mi meraviglio della spontaneità con cui alcune persone fanno del bene, semplicemente per il piacere di farlo. Non so se succeda pure a te, che leggi. Ci sorprende, quasi come se ce ne fossimo dimenticati di quanto sia preziosa, ma quando manca, l'aria attorno a noi risulta più pesante, come se ne sentissimo la sua assenza in modo palpabile. Ho come la sensazione che talvolta sia diventato "normale" accettare parole poco gradevoli e atteggiamenti di diffidenza, come se fosse più accettabile essere distanti e freddi piuttosto che aperti e accoglienti.
Ad immaginare un mondo pieno di gentilezza, mi sento più leggera. Credo sia questo il suo potere: sollevare il peso delle cose. Un po' come quando sei su un aereo e guardi giù, rendendoti conto di quanto tutto sembri piccolo e insignificante. Nonostante la nostra piccolezza, spesso ci riempiamo di rancore, cattiveria e odio. Perché? Non credo esista una risposta semplice. Ho solo paura sia una qualità che appartenga a pochi; a quelle anime leggere che, nonostante le difficoltà della vita, sono sempre pronte a donare. Sono fortunate, perché vivono di luce propria, non riflessa da qualcosa o qualcuno, sono e basta e hanno il bellissimo dono di rendere luminoso chiunque incontrino, anche con un sorriso, nella stessa maniera in cui il sole estivo ci scalda.
E quindi perché non siamo così spesso gentili?
Ci convinciamo che un comportamento freddo e distaccato ci possa proteggere dagli altri, dalle delusioni, dalle ferite, quando l'unico risultato concreto è un senso di rigidità e malessere, un peso che ci portiamo addosso senza nemmeno rendercene conto.
La forza sta nella gentilezza, nella capacità di aprirsi agli altri con autenticità e calore. E anche se lo leggiamo ovunque, ancora non siamo riusciti ad abbattere l'associazione tra la vulnerabilità e la debolezza. Dovremmo riconoscere che solo lasciando cadere le nostre difese possiamo davvero sentirci leggeri, liberi e in pace con noi stessi e con il mondo che ci circonda.
Grazie se sei arrivat* fin qui.
Ti auguro di aver incontrato tanta Gentilezza, e se per caso ancora non fosse così o ancora l’avessi frequentata poco, ti auguro succeda.
Vittoria, bacini <3